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Primi avvistamenti aerei

Affondamento_corazzata_Roma_1943-9-9_map

Ore 094109

I ricognitori tedeschi effettuarono a tale ora il primo avvistamento delle FF.NN.BB. L’aereo tedesco, un bimotore “Junker JU 88”, informò il suo Comando che la forza navale italiana era costituita da tre corazzate, sei incrociatori e sei cacciatorpediniere con rotta esterna alla Corsica verso il Golfo dell’Asinara.

L’avvistamento venne subito comunicato al feldmaresciallo von Richthofen, che era il comandante della 2a Luftflotte, dislocata in Italia, il quale, pur non avendo ricevuto disposizioni particolari in merito, ritenne opportuno attivare immediatamente il piano “Achse”, predisposto dall’Alto Comando della Luftwaffe, il quale, tra l’altro, specificava:

“Le navi da guerra italiane che fuggono o provino a passare dalla parte del nemico devono essere costrette a rientrare in porto o distrutte”

Il comando aereo tedesco che era più vicino alla zona nella quale si trovavano le FF.NN.BB. era la 2a Fliegerdivision   comandata dal generale Peter Fink, che dipendeva direttamente dal generale Hugo Sperrle, comandante della 3a Luftflotte, che aveva giurisdizione sulla Francia e sui Paesi Bassi. Fu pertanto disposto che si tenesse pronto a attaccare la flotta italiana il 100° Stormo da Bombardamento (KG100), comandato dal maggiore pilota Fritz Auffhammer che dipendeva, temporaneamente, dalla 2a Luftflotte.

Il 100° Stormo destinò, per il pronto impiego contro le FF.NN.BB., il 2° Gruppo (II KG100) di base a Cognac e comandato dal capitano pilota Franz Hollweck ed il 3° gruppo (III KG100) di base ad Istres e comandato dal maggiore pilota Bernard Jope; fu inoltre data disposizione al II KG100 di trasferirsi da Cognac a Istres.

L’ammiraglio Bergamini, considerando che le sue navi non erano protette da alcuna scorta aerea, e per reagire comunque a un possibile attacco aereo, almeno con i velivoli in dotazione alle FF.NN.BB., dette la seguente disposizione alle corazzate Italia e Vittorio Veneto:  

Ore 095509

Ore 09.55.09

preparatevi a catapultare RE2000 

Le FF.NN.BB. disponevano infatti a bordo delle tre corazzate di quattro aerei da caccia “Reggiane RE2000” così distribuiti: uno sulla Roma, due sul Vittorio Veneto e uno sull’Italia

Altro avvistamento: si trattava di un ricognitore tedesco. Venne dato l’allarme aereo e le unità proseguirono zigzagando. Contemporaneamente il Comando in Capo delle FF.NN.BB. ordinò di aumentare la velocità a 27 nodi.

Ore 103009.

Supermarina, avendo intercettato i vari messaggi di scoperta relativi alle FF.NN.BB., trasmessi sia dai ricognitori britannici che tedeschi, richiese a Superaereo la possibilità di fornire una adeguata scorta aerea, con aerei da caccia, a protezione delle nostre navi. Il generale Giuseppe Santoro, Sottocapo di Stato Maggiore dell’Aeronautica poté però far decollare dall’aeroporto di Venafiorita (Olbia) solo quattro caccia

che facevano parte del Gruppo Aereo Caccia, comandato dal colonnello Duilio Fanali.

Infatti i ventidue velivoli efficienti dell’8° Gruppo erano stati trasferiti da Sarzana a Guidonia, per la necessità di concentrare il massimo appoggio nella zona della Capitale, mentre, per lo stesso motivo, i dieci aerei efficienti del 160° Gruppo erano stati inviati da Venafiorita a Littoria. Pertanto fu possibile far alzare in volo solo la squadriglia dei quattro caccia, al comando del capitano pilota Remo Dezzani, che ricercò inutilmente la Squadra nella zona a lui indicata e cioè quella compresa tra la Corsica e la Toscana. Sembra infatti che per un disguido con Supermarina non fosse stata segnalata la nuova rotta della Flotta, che era invece quella esterna alla Corsica.

Macchi “MC202”

Ore 103009.

Supermarina, in considerazione del fatto che era stata annullata la missione Alti Personaggi, comunicò ai cacciatorpediniere Ugolino Vivaldi e Antonio Da Noli e per conoscenza al CC.FF.NN.BB. “Modifica mio precedente ordine dirigete subito Isola La Maddalena”.

Ore 103809.

Ugolino Vivaldi e Antonio Da Noli e per conoscenza al CC.FF.NN.BB. “Modifica mio precedente ordine dirigete subito Isola La Maddalena”.

Ore 103809

Ore 104609.

Venne avvistato dalla Roma un aereo riconosciuto per Alleato: fu dato l’allarme aereo e le unità proseguirono zigzagando. Alle ore 11.00 alcune unità aprirono il fuoco con le artiglierie contraeree principali e le mitragliere. Intervenne immediatamente il Comando in Capo che inviò a tutte le unità il seguente messaggio

Ore 105609.

Altro avvistamento aereo. Si trattò di un ricognitore inglese.

“NON dico NON fate fuoco contro velivoli riconosciuti inglesi o americani “.

Ore 110009

Venne ricevuto il seguente messaggio di Supermarina con classifica PAPA diramato a tutte le unità in mare: “PAPA n. 85982 - Non eseguite eventuali ordini dirottamento se nel testo non figura la parola convenzionale Milano alt Per alti Comandi verranno dati ordini a parte 092609”.

Ore 112409

Ore 120009.

Avvicinandosi alle coste sarde, il CC.FF.NN.BB. ordinò alla torpediniera Libra di entrare nella formazione del Gruppo Pegaso ed a tale unità di passare, con il Gruppo, in scorta ravvicinata.

In prossimità dei campi minati, il CC.FF.NN.BB. ordinò a tutti “Assumete il dispositivo di marcia GE11“.

Ore 120409.

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