I vostri contributi
Sono qui elencati i contributi che avete voluto inviarci. Riguardano foto e documenti dei sopravvissuti e degli scomparsi, di oggetti e ricordi che i loro familiari ancora custodiscono con devozione e che hanno voluto condividerli con noi.
Vogliamo qui ringraziare tutti coloro che hanno voluto contribuire a questa raccolta e a tutti coloro che vorranno ulterirormente allargarla




Archivio fotografico di Magda Moschitz
La Signora Magda Moschitz ha voluto fornirci le foto qui pubblicate in ricordo di suo nonno.
La famiglia, pur ringraziandoci del nostro sforzo, rimane in possesso di un diario che non ha ritenuto di voler pubblicare sul nostro sito. Rispettiamo con tutta la nostra comprensione tale decisione.
Archivio fotografico di Franco Nenz
Franco Nenz, di Belluno, è figlio del sottufficiale radiogoniometrista Giuseppe Nenz, caduto sul Roma e sepolto a Mahon.
Ha voluto fornirci una serie di fotografie della vita del padre, che lo ritraggono in Cina, Africa ed altre località di cui purtroppo sono andate perse le informazioni.
Con gratitudine, pubblichiamo le fotografie ricevute, a ricordo di Giuseppe Nenz.




Archivio fotografico di Italo Tufano
Italo Tufano, di Giugliano in Campania, è figlio del sottufficiale elettricista Raffaele Tufano, disperso sul Roma.
Oltre ai documenti e alle onorificenze, Italo ha voluto fornirci una serie di fotografie della vita del padre, che lo ritraggono a Taranto, Bengasi ed altre località di cui purtroppo sono andate perse le informazioni.
Con gratitudine, pubblichiamo le fotografie ricevute, a ricordo di Raffaele Tufano.








Archivio fotografico di Cesare Bruno Soncin
Il Sig. Cesare Bruno Soncin è nipote del cannoniere Bruno Socin, disperso in mare il 9 settembre. Vive in Argentina, ma ha avuto modo di visitare il nostro sito ed ha voluto fornirci alcune fotografie dello zio di cui conosce la fine attraverso i racconti del padre, distaccato in Africa ed internato in Kenya dal '40 al '47. Le fotografie pubblicate pervengono dai ricordi di sua madre cui va il nostro pensiero
Archivio fotografico Gentili
La Famiglia Gentili ha gentilmente messo a disposizione l'archivio personale del superstite della R.N. Roma Evaldo Gentili, scomparso nel 2005. Il libretto personale contiene l'elenco dei capi di vestiario e gli effetti personali consegnati dalle autorità spagnole agli internati durante il periodo trascorso a Caldas de Malavella, compreso il materiale consegnato dalle autorità consolari italiane. Il documento è firmato dal T.V. Antonio Leboffe, anch'egli superstite della R.N. Roma. Si tratta di preziosi dettagli storici finora mai potuti conoscere con precisione.




Archivio Vacca Torelli
L'ammiraglio Marcello Vacca Torelli è stato fra i più caldi sostenitori dell'Associazione. Il suo contributo è stato fondamentale storicamente e moralmente. Non fu un grande fotografo e, come tanti superstiti, parlava con difficoltà del Roma: ma ne parlava.
Qui di seguito alcune delle poche fotografie legate ai suoi ricordi del Roma e dei suoi compagni di corso




Archivio Francesca Saracchi
Francesca è la nipote del sopravvissuto Armando Saracchi e di Flavio Piccini, fratello di sua nonna. Qui le foto di Armando, classe 1923, nato a carrara (MS), elettricista. Armando fu soccorso dall'Attilio Regolo dopo molte ore in mare. Armando era amico di Dante Bartoli superstite della Roma, che lo ricordava così:
Per uscire dal boccaporto del ponte corazzato, che era 38 centimetri di spessore e 36 di larghezza, tutto d’acciaio, siamo passati in due, io e uno di Ventimiglia. E siamo sbucati fuori e lì sul ponte tutti scappavano e quando ci siamo trovati a poppa ho trovato subito un amico, Saracchi. Era un ragazzo in gamba davvero, era un fenomeno. [Bartoli racconta un precedente episodio di eroismo in cui questo Armando Saracchi si era gettato in mare con tanto di cappotto per salvare un compagno, nda] Questo ragazzo, questo Saracchi, era bestiale, era un ragazzo che era da ammirare. Lui era fatto così. E infatti lo trovo a poppa e dice: ‘Dante dove ce l’hai il salvagente?’. Dico: ‘Non ce l’ho, sarà rimasto giù, non lo so’. E allora lui è andato subito via ed è tornato con un salvagente: ‘Mettitelo subito’.
Flavio Piccini, imbarcato sul Regolo, morì cercando di rientrare in Italia su un peschereccio. Anche lui era a Mahon con Armando. Armando Saracchi sposò la sorella di Flavio Piccini: Anna. Flavio e Armando si conobbero sulla nave. Flavio aveva delle foto della sorella che mostrò agli altri e non ad Armando il quale, incuriosito, una volta rientrato a la Spezia, durante una licenza andò dalla famiglia del Piccini e con la scusa di portare i saluti la conobbe e se ne innamorò.








Archivio D'Ippolito




Archivio De Marchi
Mario De Marchi é nato a Candiana (Padova) -1920-. Nel 1938-39 fa i corsi di Meccanica nell'Accademia Navale di Venezia. In marzo del 1940 imbarca sulla nave "Trento" fino al novembre di 1941, quando é trasferito alla nave Roma. Dopo l'affondamento, é salvato dalla torpediniera "Pegaso", che insieme con l'"Impetuoso" e l'"Orsa" é andata a Maiorca, dove autoaffondata nella baia di Pollença. I marinai sono stati alloggiati a una base aerea di Pollença. Il 24 settembre i superstiti della Roma sono portati alla Base Navale del Porto di Sóller. L'equipaggio dell'Impetuoso internato ad Andratx, e quello del Pegaso all'aerodromo di Son San Joan.
L'8 gennaio del 1944 gli internati della Roma, Pegaso ed Impetuoso a Maiorca sono portati sulla nave "Tariffe" a Mahón (Minorca), dove imbarcano nella stessa i naufragi della Roma internati lì. Il 9 gennaio la "Tariffe" salpa di Mahón verso Barcellona, da dove tutti i marinai sono trasportati in treno a Caldes di Malavella, dove Mario é alloggiato al Gran Balneari Prats. Nel mese di luglio gli internati a Caldes di Malavella sono trasportati in treno ad Algeciras. Il 12 luglio sono rimpatriati a Taranto nella nave Duca D'Aosta. Mario é trasferito alla nave Cesare fino al 6 di settembre, dopo alla nave Libra fino al 6 dicembre di 1945, e dopo alla torpediniera Fabrizi fino al 30 aprile di 1946, quando é finalmente congedato. Nel 1963 ritornò a Maiorca, dove si é stabilito fino alla morte nel 1980.
Il figlio, Bruno De Marchi, ha voluto fornirci alcune immagini in ricordo di suo padre.








Contributo di Michele Rubini
Michele Rubini ci ha inviato questa corrispondenza relativa al Marinaio Mazzola Mauro Giuseppe, fuochista sulla RN ROMA e perito il 9 settembre 1943.
La corrispondenza è tra lui è il marinaio Lemma Salvatore suo commilitone e paesano di Barletta. Dopo l'addestramento i due amici si separavano e il Lemma veniva Imbarcato sulla RN Vittorio Veneto e poi sulla Duilio dove terminò la guerra incolume. Il Mazzola invece fu inviato prima al Deposito di La Spezia e poi per un periodo a Trieste. L'8 febbraio 1942 annuncia di essere imbarcato sulla RN ROMA. L'ultima sua cartolina e del luglio 1943. C'è una cartolina del novembre 1943 della Madre del Mazzola che chiedeva notizie del figlio e la conferma della separazione dal Lemma allora di stanza a Taranto.
Con un colpo di fortuna Rubini ha rintracciato la figlia che gli ha raccontato che il padre non era a conoscenza che sua madre fosse incinta essendosi sposata a luglio di quell'anno. Rubini ha provveduto ad inviare copia delle cartoline alla figlia Sig.ra Maria Grazia Mazzola residente a Barletta. Lei stessa lo ha autorizzato ad inviarci queste cartoline per esporle sul nostro sito al fine di mantenere viva la memoria del padre
Contributo famiglia Puggioni




Contributo famiglia Acampora




Contributo famiglia Del Cima
L'ultima lettera del CV Adone Del Cima
Una copia di questa struggente lettera ci è stata consegnata dal nipote del Comandante Del Cima. Venne indirizzata dal Comandante del Roma a sua madre, il giorno prima di scomparire con la sua nave. E' piena di tristi presentimenti.
Mia mamma adorata,
se giungendovi questo mio scritto qualche cosa mi fosse accaduto, pensate che il mio ultimo pensiero è stato per la mia Patria e per voi che ho adorato più di me stesso.
La storia giudicherà gli avvenimenti e comprenderà la nostra sorte. Baciatemi tutti voi in particolare Romana e Violetta che tanto ho in mente.
Con la mia Marina cui tutte le energie ho donato. Alle care sorelle ed a voi lascio quel poco che posseggo sotto la guida cari Tonino e Gino
Perdonatemi e beneditemi
Vi abbraccio e bacio con infinita dolcezza
Adone



Contributo famiglia Catalano Gonzaga






Contributo di Guido Bellocci
Il sig. Guido Bellocci di Firenze, superstite del naufragio, mostra la sua piastrina di riconoscimento e la chiave del suo armadietto personale a bordo della Corazzata Roma
Contributo di Alessandro Fossatelli
Con commozione pubblichiamo la lettera che il sottocapo Arnaldo Fossatelli inviò da Nave Roma ai suoi familiari il 6 settembre 1943. Arnaldo Fossatelli è scomparso in mare nell'affondamento e suo nipote Alessandro, di cui pubblichiamo la mail ricevuta e la copia della lettera dello zio, richiede se qualcuno abbia notizie sulla fine del suo congiunto.
"Mio Zio Arnaldo Fossatelli che risulta disperso in mare e che, il 6/9/1943, scrisse da bordo questa lettera alla propria famiglia. Mio padre ha 83 anni e credo che sapere come é morto, dove si trovava al momento del terribile impatto, potrebbe alleviare le sue pene per un fratello così brutalmente scomparso.
La ringrazio e saluto cordialmente.
Alessandro Fossatell



Italo Pizzo
Il libro di grammatica italiano-spagolo acquistato a Caldas de Malavella durante il periodo invernale del 1944, appartenuto al superstite Italo Pizzo. Notare gli angoli delle pagine tagliate per confezionare sigarette. Oggi è custodito presso il Museo Navale d'Imperia.



Paolo Trigilio
Modello in scala (circa) 1:350 della Nave Roma realizzato a bordo della Corazzata stessa dal 2° capo cannoniere armarolo Paolo Trigilio, disperso nel naufragio. Custodito nel Museo Navale d'Imperia, è un pezzo eccezionale: si tratta probabilmente di uno dei pochissimi "pezzi" della Roma esistenti, realizzato nelle officine della nave con il metallo di bordo.



Ciro Orefice
In queste immagini, il comunicato che la Famiglia Orefice ricevette dal Ministero della Marina del Regno del Sud, tramite il quale vennero informati della buona salute del figlio internato a Mahon ed il diario che Ciro tenne in Spagna
Per gentile concessione della famiglia Orefice, Genova




Il foglio della licenza di Eugenio Pons
Il foglio della licenza speciale di giorni 10, dal 31 agosto al 11 settembre 1943 firmata a bordo della Corazzata Roma, intestata al Marinaio Scelto Pons Eugenio, Radio Telegrafista Radarista avente come posto di combattimento la centrale R.T. nel torrione comando. Con ogni probabilità questo foglio fu per lui il passaporto per la salvezza al naufragio della Nave, perchè il 9 settembre '43 si trovava in licenza a Torino!



Familiari di Luigi Rancati
Mio zio Luigi Rancati era cannoniere a bordo del Roma, il giorno dell'affondamento ebbe la fortuna di salvarsi.
Purtroppo mio zio è ritornato a bordo del Roma nel 1977, la mia speranza è che qualcuno possa riconoscerlo, in modo da indicarmi esattamente il suo posto di combattimento.
Piermario Zoppi: piermario.zoppi@libero.it




Salvatore Ipri
La Sig.ra Raffaella Sirabella ha voluto gentilmente inviarci questa tenera lettera del marò Salvatore Ipri, che risulta fra i dispersi nell'affondamento.
La Sig.ra Sirabella, sua pronipote, è alla ricerca di informazioni su Salvatore e dove fosse al momento dell'affondamento: può essere contatta all'indirizzo luckydream@alice.it




Antonio Vincis
Su cortese concessione di Giovanni Antonio Vincis, nipote dell'omonimo caduto



Giovanni Vittani
Il sig. Giovanni Vittani, superstite della Nave Roma con la valigetta in legno, costruita alla Base Sommergibili di Taranto, con cui fece il viaggio di ritorno a casa insieme al suo compagno Italo Pizzo. Custodita nel Museo Navale d'Imperia.


Renato Gabelli
Il Sergente Pilota Gabelli Renato, decorato della medaglia di bronzo al V.M., originario di Sambuci (RM), nato il 25.02.1921, imbarcato sulla Nave Roma, è scomparso il 9 settembre 1943. Il nipote che porta lo stesso nome, ha voluto fornirci la documentazione inerente la scomparsa del parente.



Angelo Zavattoni
Orologio che il Sig. Zavattoni aveva al polso al momento dell'abbandono della Nave.
Nonostante i danni alla meccanica e al quadrante, ancora visibili, l'orologio fu riparato dallo stesso
Angelo ed è tuttora perfettamente funzionante!


Antonio Del Giudice
Il Sig. Luigi Cappuccio ha avuto la cortesia di inviarci alcuni documenti riguardanti suo zio Antonio Del Giudice, nato a Pozzuoli nel 1922, Furiere Fotografo della Regia Marina, imbarcato sulla Corazzata Roma e dichiarato disperso dopo l’affondamento.




Giovanni Civetti
Le immagini che seguono si riferiscono al marinaio disperso Giovanni Civetti. Su gentile concessione dei nipoti Bruno e Giovanni Guerrina.




L'incredibile storia di Luca Dies
Gent.mo sig. Gonzaga,
le invio le foto di un oggetto che ho trovato circa 25 anni fa su una spiaggia dell'isola di Ponza.
È un fischietto da nostromo, che reca da un lato la scritta Regia Marina e dall'altro, incisa sicuramente a mano, la scritta ROMA.
All'epoca del ritrovamento avevo 15 anni circa, per cui feci vedere l'oggetto ad altri che mi parlarono della Corazzata Roma e della sua tragica fine.
Nella mia mente di ragazzo, allora, immaginai che il fischietto avesse potuto attraversare il mare, dalla Sardegna fino a Ponza, semplicemente galleggiando, per cui lo conservai come un oggetto speciale, in grado, da solo, di resistere alla furia del mare.
Solo più avanti, crescendo, ho cominciato ad immaginare un'altra realtà, e cioè che quell'oggetto fosse arrivato lì non da solo, ma insieme al suo padrone, trascinato dal mare in un lungo e straziante peregrinare, e solo alla fine consegnato al dolce abbraccio della spiaggia Ponziana.
La spiaggia in questione si trova immediatamente davanti il porto, dietro le grotte di Santa Maria e dietro lo scoglio detto della Ravia, sotto la parete scoscesa che precede la spiaggia del Frontone.
Può darsi che la storia di quest'oggetto sia diversa da come la immagini io, ma la realtà del ritrovamento è indubbia, e d'altronde non avrei motivo di inventarmelo.
Il 9 settembre del 1943 cominciava l'odissea anche per mio padre, Dies Salvatore, catturato in Albania e internato per 21 mesi nei lager nazisti in Germania, ma per fortuna lui è tornato sano e salvo alla sua famiglia e ai suoi affetti.
Pensando a lui che oggi non c'è più, mi viene da pensare che forse ci potevano essere anche dei resti umani sulla spiaggia dove ho trovato il fischietto, e che magari si possano e si debbano in qualche modo recuperare, anche perché la roccia della parete è di natura friabile ed il punto del ritrovamento - che dopo tanti anni non posso più individuare con precisione - è comunque situato qualche metro dalla battigia.
In allegato vi sono le foto del fischietto. Appena possibile ne farò di migliori e vi invierò anche quelle.
La ringrazio per l'attenzione e la saluto cordialmente




Battista Scameroni
Il fratello del Marinaio Battista Scameroni, signor Dante, ha voluto inviarci questa serie di documenti di suo fratello, affondato e disperso il 9 settembre sul Roma




la gomena del Roma


Queste le principali missioni per cui ha ricevuto i riconoscimenti:
Primo pilota di un idro di scorta antisilurante in zona pericolosa, in piena intesa con l'ufficiale osservatore effettuava con sereno ardimento l'efficacissimo attacco contro un sommergibile nemico , assicurando l'incolumità delle navi scortate.
Canale di Sicilia - 24 marzo 1941
Cielo del Mediterraneo - Settembre 1940 e Ottobre 1941
Primo pilota da ricognizione marittima, partecipava a numerosi voli bellici, dimostrando in ogni circostanza belle doti di capacità ed ardimento.
Ufficiale Pilota di veicolo R.M., abile ed entusiasta, compiva numerosi e rischiosi voli notturni, contribuiva a portare sempre brillantemente a termine con la sua capacità e il suo coraggio tutte le missioni affidategli.
Cielo del Mediterraneo - 11 Giugno e 14 Settembre 1940




CONTRIBUTO FAMIGLIA GALLINA
Dario e Fabrizio Gallina vogliono lasciare questi ricordi dell’Ufficiale Pilota Tenente Orecchia Germano che fu uno dei 4 Ufficiali Piloti presenti sulla Corazzata Roma e disperso nel suo affondamento.
Il Tenente Orecchia Germano era il cugino di 2° grado e padrino di battesimo del loro padre Giorgio che ha conservato con cura per tutti questi anni i suoi ricordi.
Il Tenente Pilota Orecchia Germano nella sua carriera di pilota della Regia Aeronautica Italiana ha guadagnato 2 Medaglie di Bronzo al Valor Militare, 2 Croci al Valor Militare e 2 Croci di Guerra al Merito.
Pilota del Caccia RE2000 (navalizzato) per missioni difensive e di ricognizione fotografica cadeva come disperso il 9 settembre 1943 nell'affondamento della Corazzata Roma.
CONTRIBUTO FAMIGLIA FARINA
I nipoti di Farina Luigi di Monza, sopravvissuto all' affondamento della Corazzata Roma. Nel riordinare le carte dello zio, deceduto il 26 aprile 2021) hanno rinvenuto alcuni documenti




CONTRIBUTO ANDREA AMICI
La relazione dei Vigili del Fuoco di Genova riguardo alle operazioni di bonifica della cambusa allagata della R.N.Roma, datata 4 luglio 1943. Dopo i danni riportati dai bombardamenti alleati nel porto di La Spezia il 5 e 23 giugno, il 1 luglio l'Unità venne trasferita a Genova per essere riparata, nella zona prodiera e in quella poppiera, subendo un bombardamento aereo e i delicati momenti della caduta del Fascismo, il 25 luglio. Venne immessa nel Bacino n°4, Officine Allestimento Navi, dove rimase ai lavori fino al 13 agosto 1943, tornando poi a Spezia. Il bacino suddetto è tuttora esistente e perfettamente funzionante, uno degli obiettivi (fortunatamente mancato) del bombardamento navale inglese del 9 febbraio 1941 che riporta ancora oggi qualche cicatrice sugli edifici di Genova. La freccia nella foto a colori indica il Bacino n°4.

Il bacino di carenaggio n. 4 oggi

Relazione dei VVFF di genova

Relazione dei VVFF di genova

Il bacino di carenaggio n. 4 oggi
CONTRIBUTO JUAN CARLOS BENEAJAM GALLARDO
Sacerdote che officia una messa sul ponte di uno dei cacciatorpediniere durante la celebrazione della festa della Virgen del Carmen, i cacciatorpediniere e l'Attilio Regolo ancorata nel porto di Mahón.

Sacerdote che officia una messa sul ponte di uno dei cacciatorpediniere durante la celebrazione della festa della Virgen del Carmen, i cacciatorpediniere e l'Attilio Regolo ancorata nel porto di Mahón.


Attilio Regolo, Carabiniere Mitragliere e Fuciliere ancorati nel porto di Mahón tra il 1943-1945

Sacerdote che officia una messa sul ponte di uno dei cacciatorpediniere durante la celebrazione della festa della Virgen del Carmen, i cacciatorpediniere e l'Attilio Regolo ancorata nel porto di Mahón.
CONTRIBUTO di BRUNO DE MARCHI - La storia del Tenente Guido Caputi
Ecco la commovente e presocché sconosciuta storia della vedova del Tenente Guido Caputi, uno dei deceduti della corazzata Roma sepolti a Minorca: Bonita Castelgrand (o Castelgrande), giovane americana di Brooklyn (New York), si recò a Napoli in viaggio di turismo con i suoi genitori nel 1937, connobbe Guido, si innamorarono istantaneamente, si sposarono, luna di miele a Capri. Nel settembre 1943, dopo diverse vicende, senza sapere che suo marito era morto, Bonita fuggì dalla repressione tedesca con la sua piccola figlia di appena 16 mesi e con una amica britannica, arrivando a Lanciano, dove furono testimoni dei tragici avvenimenti dei giorni 5 e 6 ottobre e rimasero nascoste in una grotta con alcuni abitanti di Lanciano. All'arrivo delle truppe britanniche uscirono dalla grotta gridando in inglese "Stop", "Stop", i soldati rimasero storditi di trovare là una americana e una britannica. Più tardi apprese che suo marito era stato dichiarato "disperso" nel naufragio del Roma, e fece ritorno agli Stati Uniti con la piccola figlia Barbara, dove ha vissuto fino alla morte nel 2004. Ecco una foto di Guido e Bonita nei "giorni felici prima della guerra", come diceva il padre di Bonita, Joseph Castelgrand.

CONTRIBUTO di BRUNO DE MARCHI - I telegrammi per avere informazioni sui naufraghi
Nei giorni del settembre 1943 successivi all'arrivo alle Baleari delle navi che portarono i naufraghi del Roma, numerosi familiari dei marinai imbarcati si precipitarono nelle Agenzie Consolari spagnole in Italia per chiedere notizie dei loro cari. Ecco alcuni radiotelegrammi trasmessi dalle Agenzie alle autorità navali spagnole dove si vedono per esempio i nomi di Bergamini, Catalano Gonzaga, Lorenzini, Manlio Petroni, Mattòli, Incisa della Rocchetta, Manca, Meneghini, ecc...



