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1° promemoria De Courten

  " La Flotta italiana ha tenuto testa per oltre tre anni, da sola o quasi, alla tanto prevalente potenza aero-navale avversaria, senza mai scoraggiarsi per la sproporzione del compito o per le gravi perdite subìte. Se depone le armi, lo fa per obbedienza a superiori necessità della Patria. Le si deve quindi riconoscere il diritto di non essere umiliata.

 

Libero il vincitore di accertarsi nel modo più ampio dell'impossibilità di adoperare ulteriormente le armi, e cioè della leale esecuzione degli impegni di armistizio. Ma non è necessario che ciò avvenga in porti nemici od in porti italiani già occupati. È sufficiente che le navi si radunino là dove si abbia l'assoluta sicurezza che i tedeschi non possono tentare di impadronirsene. Per questo la Marina italiana propone che tutte le unità della Flotta che sono nel Tirreno si radunino nell'estuario di La Maddalena e, le esuberanti, in altri ancoraggi della Sardegna. Le poche unità di Taranto dovrebbero invece restare sul posto, poiche la loro presenza può contribuire efficacemente alla difesa della base navale da un colpo di mano germanico, mentre, d'altra parte, nell'ampia rada del Ma rGrande e con i dispositivi di sicurezza esistenti, non sono da temere manomissioni. Le pochissime unità dell'Adriatico dovrebbero raggiungere Taranto e quelle dell'Egeo dovrebbero rimanere a Lero.

 

Le varianti proposte, oltre ad evitare alla Marina italiana un'umiliazione non meritata, faciliterebbero, per evidenti motivi psicologici, qualsiasi ulteriore evoluzione, in seguito alla quale potrebbe, in un secondo tempo, risultare conveniente per ambo le parti radunare tutta la Flotta a Taranto e ad Augusta.

 

Non è inopportuno rilevare che la Flotta italiana costituirebbe un apporto di enorme importanza per la guerra in Pacifico,. basti osservare che gli anglo-americani possiedono in tutto solo sei corazzate simili per grandezza, potenza e velocità alle nostre tre "Roma" e che queste navi intanto valgono, in quanto sono armate da chi le conosce a fondo, trattandosi di organismi estremamente complessi.

 

È probabilmente per questo che nell'ultimo periodo esse sono state ostentatamente risparmiate. Ed è quindi su questo che bisognafare leva. È certo che, se fossero costrette a condizioni umilianti, le navi, nonostante ogni ordine contrario, si auto affonderebbero.

 

Le navi mercantili dovrebbero in un primo tempo concentrarsi nei porti della Penisola a sud di Livorno e di Ancona, ed ivi prendere le predisposizioni per ulteriori spostamenti in base ad accordi particolari"

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