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Carmelo Mollica
Carmelo Mollica

I GIORNI SUCCESSIVI ALL’8 SETTEMBRE 1943..!

La vicenda che accadde a mio padre il siracusano Carmelo Mollica è collegata particolarmente in seguito all'annuncio dell'Armistizio;

Carmelo Mollica (1920 -2005) con la passione per il canto, appena diciannovenne, fu chiamato al servizio di leva in Marina. Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale rimase sotto le armi e dopo alcuni mesi di formazione tecnica e professionale alle scuole (C.R.E.M.) di Pola della Regia Marina , fu imbarcato in diverse navi tra cui la Torpediniere “Impetuoso” sotto il comando del pluridecorato C.V. Giuseppe Cigala Fulgosi. L'unita' era stata progettata appositamente per la scorta dei convogli lungo le pericolose rotte per l'Africa settentrionale, la torpediniera entrò in servizio nel giugno 1943. All'epoca l'Impetuoso, faceva parte del Gruppo Torpediniere di scorta a La Spezia, cui appartenevano anche le torpediniere Pegaso, Orsa, Ardimentoso e Orione, della classe Ciclone che avevano il compito di proteggere la Flotta italiana . La Mattina del 9 Settembre 1943 tutta la flotta a completo con in testa la nuovissima Corazzata Ammiraglia “Roma” si trovava in navigazione sulle acque antistanti le Bocche di Bonifacio, perché alle prime luci dell’alba aveva lasciato in fretta i porti di La Spezia e Genova su ordine di Supermarina per non cadere nelle mani dei tedeschi. Nel primo pomeriggio durante la traversata, la flotta italiana fu attaccata a nord dell'Asinara da aerei tedeschi; la “Roma” fu raggiunta da due bomba-razzo in corrispondenza del suo deposito di munizioni. Devastata da una colossale deflagrazione, si capovolse ed affondò, spezzandosi in due portando con sé 1393 uomini. Dopo molte ore di aspra battaglia e cessato il fuoco, alcune navi della flotta tra cui l’Impetuoso, Pegaso e Orsa che avevano subito lievi d’anni, accolsero a bordo più che un centinaio di naufraghi della “Roma” tra i quali alcuni feriti gravi; l’Impetuoso da solo recuperò 47 superstiti anche con la partecipazione di mio padre che si offrì come volontario tra i soccorritori. Le tre torpediniere Impetuoso, Orsa e Pegaso rimaste isolate dal resto della flotta, chiamarono invano Supermarina per ulteriori ordini . Mentre a bordo si continuava a medicare i feriti, improvvisamente alle ore 19:00 un’altra formazione di bombardieri e caccia tedeschi si lanciava in picchiata sulle torpediniere sganciando una serie di bombe plananti a pochi metri dalle fiancate delle navi, alzando colonne d’acqua tanto alte da coprire quasi tutta la coperta delle navi, le unità procedendo velocemente a zig-zag schivavano le bombe, mentre rispondendo al nemico con un intenso fuoco. Mentre la battaglia si faceva sempre più cruenta si era formata a bordo una squadra di marinai volontari, con in testa mio padre Carmelo Mollica , che si occupò di prelevare dai depositi della nave, le munizioni per rifornire le due mitragliere di poppa che improvvisamente avevano interrotto il fuoco di sbarramento contro il nemico per mancanza di munizioni. Questo eroico e istintivo gesto contribuì all'abbattimento di tre caccia tedeschi. Anche le altre unità vicine furono in grado di abbattere altri caccia nemici e il risultato fu che dopo due ore di combattimento gli aerei tedeschi si ritirarono . Cigala Fulgosi insieme ai due comandanti del Pegaso e Orsa visti i feriti, i danni subiti e le poche ore di navigazione disponibili con il carburante rimasto, decisero di fare rotta alle Isole Baleari della Spagna neutrale dove si erano già dirette alcune delle nostre unità . Durante l’attraversata Cigala Fulgosi e Riccardo Imperiali comandanti dell’ Impetuoso e Pegaso non hanno visto altra via d'uscita convocare i due equipaggi e comunicare l’intensione di autoaffondare le due Torpediniere per non dover consegnare le navi al nemico, evitando un ulteriore disonore alla nostra gloriosa Marina Militare Italiana, in cui avevano creduto fino all’ultimo e servito così a lungo. Giunti il 10 settembre 1943 al Porto de Pollença nelle Isole Baleari, l’impetuoso e il Pegaso dopo aver sbarcato i feriti della “Roma” tra la mezzanotte e le due di notte dell'11 settembre raggiunsero in tutta segretezza il largo a nord di Maiorca e simulando un naufragio, fecero scendere dalle navi tutto l’equipaggio che attraverso scialuppe, altri mezzi e perfino a nuoto raggiunsero, da naufraghi, la costa Spagnola. Ultimati gli sbarchi, Cigala Fulgosi per procedere alle operazione di autoaffondamento dell'Impetuoso, scelse quindici fidati uomini dell'equipaggio, mio padre: Carmelo Mollica, la cui qualifica era sottocapo Fuochista e motorista navale, con l’importante e pericoloso compito di scendere giù nelle macchine per aprire le saracinesche e valvole di presa a mare per allegare i locali motori ed agevolare il rapido affondamento della nave. Il gruppo di uomini con il comandante dopo aver eseguito con perizia il loro importante compito abbandonarono in fretta la nave a bordo di una barca ed assieme alla scialuppa dell'equipaggio del Pegaso aspettarono al largo che le loro unità che affondassero. Gli equipaggi delle nostre due leggendarie torpediniere rientrati a terra si consegnarono al comando spagnolo, rimanendo internate per moltissimi mesi sulle Isole Baleari assieme ad altre marinai italiani. (https://www.marinai.it/comunica/impega.pdf) Durante questi mesi di segregazione si sviluppò un’amicizia tra i marinai italiani e gli ispanici. Nel periodo natalizio Carmelo Mollica si esibì in un concerto di Natale, presso la chiesa madre di Andraitx, una piccola cittadina situata a poco distante da Palma di Maiorca. Nell’estate del 1944 rientrò in Italia con l’equipaggio e il suo comandante col l'Incrociatore "Luigi Cadorna" dopo alcuni mesi di imbarco su di esso fu imbarcato sul Cacciatorpediniere “Augusto Riboty” partecipando alla Guerra di Liberazione.
Per la sua dedizione alla Patria gli fu conferito la “Croce di Guerra al Valor Militare, sul campo” ed in seguito fu fregiato dell’Emblema “Nastro Azzurro" fra i combattenti decorati al Valor Militare della Seconda Guerra mondiale. Finita la guerra mio padre si dedicò completamente alla passione per il canto,studiando con svariati maestri di chiara fama. Realizzando così la sua aspirazione e diventando un baritono professionista, calcando per oltre quant’anni, con successo di pubblico e di critica, lo scenario lirico di importanti teatri italiani ed esteri accanto a famosi cantanti lirici. Nel giugno 2001 i relitti dell'Impetuoso e Pegaso sono stati ritrovato ed identificati. Le navi piuttosto integre giacciono su un fondale di 98 metri nel tratto di mare che divide le isole di Maiorca e Minorca, coricati sul lato di dritta, con la prua orientata per 175° e la poppa per 355°.. Le ricerche per localizzare i relitti, durate circa tre anni e condotte dal direttore della rivista Sub, Guido Pfeiffer,esperto sommozzatore, hanno richiesto più di 100 immersioni in alto mare.

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