Appunto del Com. Giovanni Berardi
“Le descrizioni che abbiamo della seduta, conclusasi con la decisione del Re di procedere alla dichiarazione dell’armistizio, coincidono nelle loro linee generali, se non nei particolari, dandoci un’idea del clima di smarrimento in cui si svolse. E ciò non solo per il dramma che si abbatteva sulla Nazione, ma anche perché esso giungeva improvviso sia per gli “iniziati”, quali Badoglio e Ambrosio (che avevano creduto sino all‘ultimo che Eisenhower avrebbe rinviata di alcuni giorni, come richiesto, la dichiarazione dell’armistizio), sia, e ancora più, per gli altri che, come ha scritto Guariglia, “poco o poco di preciso sapevano di quanto era accaduto nei giorni precedenti”. Nella riunione emerse infatti che i tre Ministri militari (due dei quali anche Capi di SM), benché fossero stati informati il 3 settembre che era stato deciso d’iniziare trattative per un armistizio, nulla avevano saputo sullo svolgere di questo e tantomeno dell’avvenuta firma, e che il generale Puntoni, quantunque Primo Aiutante di Campo del Re, era stato tenuto all’oscuro di tutto”.