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Lorenzo Alvigni- R.N. Roma

Lorenzo era uno che riusciva benissimo negli studi ed in tutte le attività formative che gli Allievi dovevano seguire per prepararsi alla vita di Ufficiale di Marina. Classificato sempre tra i primi nei tre anni di Accademia, il 15 aprile 1943 venne destinato come "addetto al Comando in Capo delle Forze Navali da Battaglia" retto dall' A.S. Carlo Bergamini, che dal 5 aprile alzava la sua insegna su nave Littorio. Il 1° settembre fu trasferito su nave Roma con il Comando FF.NN .BB che nella stessa data aveva seguito il Comandante in Capo su quella corazzata, ultima dei 35 000 ad entrare in servizio.

Lorenzo era quindi a bordo della Roma il 9 settembre 1943 quando la più bella e possente unità della nostra flotta venne colpita a morte dalle bombe razzo tedesche nel Golfo dell' Asinara.

Poichè il posto di combattimento di Lorenzo era certamente la plancia ammiraglio nel torrione corazzato, leggendo la deposizione alla Commissione d'inchiesta del C.F.Marco Notarbartolo di Sciara, comandante dell' Attilio Regolo, riportata nel libro di Agostino Incisa della Rocchetta. si può fissare in modo attendibile l'ora della morte di Lorenzo: "Alle 15.53 la nostra attenzione è richiamata sulla Roma, sulla quale, evidentemente, deve essersi sviluppato un forte incendio - questione di attimi: una immensa, spaventosa fiammata arancione avvolge tutta la parte prodiera della bella nave e una colossale colonna di fumo giallastro si eleva a molte centinaia di metri nell'aria mentre migliaia di rottami vengono lanciati a grande altezza e continuano a ricadere in mare più di un minuto dopo la deflagrazione........... Chi può essere rimasto vivo in quell'immensa fornace che ha avvolto il torrione?....Chi può essersi salvato da quell'inferno?

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